Tra Musica
e Parole...
Il successo di “Easy Lady”, canzone regina dell’estate 1986 (otto settimane fissa alla numero 1 dei più venduti davanti a “Papa don’t preach” di Madonna), culmina con la realizzazione del primo album di Spagna: “Dedicated to the moon”, pubblicato nella primavera dell’anno seguente. Il compito di inaugurare quella che sarà una lunga e fortunata carriera viene affidato alle note di “Call me”, la traccia numero uno, che intanto stava facendo il giro del mondo. E con un “discreto” riscontro: numero 1 nella Euro Chart, numero 2 nell’inespugnabile Uk chart (Ivana è rimasta la sola italiana ad aver raggiunto un simile risultato), numero 13 in America su Billboard. La vittoria del Festivalbar
è un traguardo quasi scontato in Italia. Qui viene presentato il terzo singolo dell’album, “Dance dance dance”, cui seguiranno anche “Dedicated to the moon” (prima ballad portata al successo) e “Sarah”. Uscito anche su un nuovo supporto, il compact disc, riceverà anche un premio per essere stato l’album più venduto su cd. “Dedicated to the moon” uscì in moltissimi Paesi del mondo: esistono stampe coreane, giapponesi, sudafricane, argentine, brasiliane, venezuelane, israeliane, turche, australiane… Peccato non aver inserito “Jealousy”, che è rimasta una chicca sul lato B di “Easy lady”.
ExtraEh, no. Spagna non è una meteora come molti sostenevano. Nel 1988 dà alle stampe il suo secondo album, “You are my energy”, in cui le sonorità dance acquistano una vena più rock. E spopolano. Prima con “Every girl and boy” (che raggiunge la Top 5 europea e la Top 25 britannica), poi con “I wanna be your wife”, pezzo simbolo di questo album, in cui Ivana dà il meglio di sé svelando anche un inedito lato dark. Il disco, dedicato alla memoria del padre scomparso, propone anche pezzi melodici come “Let me” (presentato a Sanremo International nel 1989) e “March 10, 1959”, una preghiera in musica sul popolo tibetano che chiude il disco con un suggestivo coro di monaci orientali. Da
segnalare anche “Friday”, un brano irresistibile che avrebbe meritato di essere promosso: è il singolo mancato. Anche “You are my energy”, come il precedente “Dedicated to the moon” fece il giro del mondo arrivando fino alle Filippine, in Malesia e a Singapore.
Extra“No way out” è il sogno americano. Spagna si rifugia a Los Angeles, dove conosce Rhett Lawrence, Diane Warren, Stephen Bray e Guy Roche, artisti che hanno collaborato con grandi star internazionali come Michael Bolton e Madonna. La frequentazione porta i suoi frutti perché “No way out”, pubblicato nel 1991, è considerato ancora oggi il disco più bello di Ivana. Effettivamente, riascoltato dopo tanti anni, non sembra aver perso un briciolo del suo fascino iniziale. Merito di un sound ben studiato, attualissimo anche a 20 anni di distanza, e di arrangiamenti curati in modo sublime. “Only words” è la prima perla, cui spetta il compito di presentarlo. Ben presto diventato Disco d’oro, “No way out” permette
di sfornare un altro singolo memorabile: “Love at first sight”. La stampa statunitense dedica vari articoli a Ivana, paragonandola addirittura a Madonna. Le note struggenti della title track, come le sonorità intriganti di pezzi meno conosciuti come “Number one” e “I only dance with” consacreranno questo disco al top dei preferiti dai fan.
ExtraNel 1993 la Sony pubblica “Spagna&Spagna”, la prima greatest hits, in cui già nel titolo così come nella foto di copertina si vogliono enfatizzare le due anime di Ivana: quella dance degli esordi, con i capelli sparati in aria e gli abiti stravaganti, e quella più intimista svelata con “No way out”, che ha segnato anche un totale cambio di look, più sobrio e sensuale. Il disco contiene ovviamente tutti i grandi successi più “No more words”, brano che l’anno precedente aveva fatto da sigla allo sceneggiato Rai con Michele Placido “Scoop”. Inoltre, viene inserito anche un inedito remix di “Easy lady”.
In concomitanza con l’album, esce anche una vhs con i video realizzati da Spagna: sarà l’unica uscita ufficiale su supporto video dell’artista.
ExtraNel 1993 Spagna pubblica il quarto album di inediti in lingua inglese: “Matter of time”. Sarà l’ultimo prima della svolta in italiano. La title track è una struggente ballad che viene considerata ancora oggi una delle sue più belle canzoni, se non la più bella. Per lanciare il disco viene scelto “Why me”, un pezzo dance anni 90 remixato poi dai Datura. L’album miscela sapientemente brani movimentati (come il secondo singolo estratto, “I always dream about you”, o “Don’t go away tonight”) a intense melodie (“If you really love me”, “Why are you leaving me?”), anche se si racconta che originariamente l’album fosse stato concepito con canzoni complessivamente più lente (forse anche la
stessa “Why me”); poi, pare che la casa discografica, memore dei successi dance, avesse consigliato di dare più ritmo al disco. Da segnalare anche “If I listened to my heart”, altro gran bel pezzo. La lenta e naturale trasformazione di Spagna da regina della dance a signora della canzone era ufficialmente iniziata...
ExtraIl 1995 è l’anno della cruciale svolta nella carriera di Ivana. Dopo essere stata scelta da Elton John per interpretare “Il cerchio della vita”, la colonna sonora italiana del “Re Leone”, Pippo Baudo la vuole a Sanremo. Ivana presenta inizialmente una canzone che non convince però il presentatore: lui la spinge a comporre un brano che la rappresenti di più. E in poche ore nasce “Gente come noi”. Il terzo posto all’Ariston segna l’esplosione del fenomeno Spagna, che scala le classifiche con il suo primo album in italiano, “Siamo in due”. Un disco che riceve a distanza di pochi mesi dall’uscita tre dischi di Platino per le oltre 350.000 copie andate a ruba e viene celebrato come
“l’album di un’artista femminile più venduto” nel 1995. Vengono estratti vari singoli, che fanno parte ancora oggi della discografia essenziale di Spagna: “Gente come noi” e “Il cerchio della vita”, appunto, “Siamo in due”, “Come il cielo” e “Davanti agli occhi miei”, un brano che riveste tuttora un significato molto importante per Ivana perché diventato il simbolo della sua infanzia felice. “Siamo in due” è un signor album che consacra Spagna nell’Olimpo delle signore della canzone italiana.
ExtraSempre più sulla cresta dell’onda, Ivana si ripresenta a Sanremo nel 1996. È data per favorita alla vittoria e il brano in gara, “E io penso a te”, è all’altezza ma giunge solo al quarto posto, sfiorando di soli 200 voti il podio. Le vendite dell’album “Lupi solitari” tuttavia restituiscono il maltolto: in una sola settimana è già disco di Platino, facendo arrivare Ivana al primo posto del programma “Sanremo top”. La title track è una delle colonne sonore dell’estate, tanto che durante la finale del Festivalbar il patron della manifestazione Vittorio Salvetti presenta Spagna come “la vincitrice morale” di quell’anno. Anche altri pezzi come “Ti amo”, “Colpa del sole” e “Ci sarò” saranno protagonisti di
centinaia di passaggi radiofonici e televisivi. Nel 1996 Ivana vince anche a “Vota la voce” il Telegatto come artista femminile dell’anno. “Lupi solitari” è il primo album che vede Spagna nelle vesti di produttrice artistica, oltre che di autrice. Con un eccellente risultato finale: oltre 400.000 copie vendute. Ma la sua musica questa volta arriverà sino in Finlandia, dove la cantante Anneli Saaristo inciderà "Yöt Ilman sua", versione finnica di "E io penso a te".
Extra“Un canto propiziatorio”. Così Ivana definisce “Indivisibili”, il ritmato brano che dà il titolo al suo terzo album in lingua italiana, con cui si ripresenta al pubblico nel 1997 e che si avvale come il precedente della collaborazione di grandi musicisti. “Indivisibili” e “Dov’eri” saranno protagonisti dell’airplay radiofonico dell’estate, facendo superare le 150.000 copie vendute. Il disco è un concentrato di stile Spagna, dalla melodica “Immaginarti qui”, in cui Ivana esprime al meglio la voce, a “Fuori dal normale”, che stupisce per le atmosfere un po’ retrò. Da segnalare anche “Cipolle e fragole”, una delicata lirica messa in musica sal sapore bucolico in cui Spagna suona anche la fisarmonica.
In questo cd per la prima volta viene inserita una ghost track: si tratta di una cover “Mercedes Benz”, il primo segnale di quello che diventerà da lì a pochi anni un desiderio irrefrenabile per Ivana: tornare a cantare in inglese.
ExtraIl 1998 si apre con un altro Sanremo, il terzo. Anche quest’anno Spagna è data fra i favoriti, ma una spietata campagna di “Striscia la notizia” contro la canzone “E che mai sarà”, accusata di essere troppo simile a “Gente come noi” danneggia Ivana, che si piazza solo al 12° posto. Il pubblico, però, ribalta il verdetto dell’Ariston, dimostrando di amare Spagna, che a una settimana dalla conclusione della manifestazione riceve il disco di Platino per le 100.000 copie vendute e si piazza al primo posto nel programma “Sanremo Top”, come nel 1996. L’album raccoglie tutti i successi in italiano di Spagna (da
“Il cerchio della vita” a “Indivisibili”, da “E io penso a te” a “Lupi solitari”), con l’aggiunta della controversa canzone sanremese e di altri quattro inediti, tra cui spicca “Il bello della vita”, brano composto con Emilio Estefan che viene scelto dalla Fifa per rappresentare l’Italia ai mondiali di Francia disputati nel 1998. L’affetto della gente viene riconfermato in occasione di “Vota la voce”, in cui Ivana è premiata ancora una volta con il Telegatto come miglior voce femminile dell’anno. E a dicembre l’album viene ripubblicato con l’aggiunta di un cd singolo contenente “Mamma Teresa”, toccante brano dedicato alla missionaria scomparsa, e “So volare”, colonna sonora del cartoon “La gabbianella e il gatto”.
ExtraIl nuovo millennio si apre con uno degli album in italiano più riusciti di Spagna: “Domani”. Lanciato a Sanremo 2000 con l’intenso brano dalle atmosfere scozzesi “Con il tuo nome”, in cui la voce di Ivana scala con naturalezza le vette più alte del pentagramma, il disco rappresenta un buon mix di melodico (“Aspettavo te”, “Domani”, “Anche un momento (è tanto se tu ci sei)”), dance (“Un po’ d’amore”), ritmi latini (“Mi amor”) e ovviamente pop (“Gloria”, “Anime sole”, “Al sole”). Un progetto eterogeneo e nel complesso ben arrangiato, che si conclude con una chicca, “Claire de lune”, adattata alla celeberrima musica di Debussy. La frase iniziale della canzone che dà il titolo
all’album (“Chi non ha fatto errori mai/non ha cercato niente”) si ispira a una dichiarazione di Vittorio Gassman.
ExtraIvana vuole tornare a cantare in inglese già da qualche tempo, ma la Sony, la sua casa discografica, non è d’accordo perché teme che un cambio di rotta possa farle perdere il suo pubblico affezionato alle canzoni in italiano. Così, nel 2001 le fa incidere un album di cover, rivolto evidentemente a un target molto più adulto di quello che da anni la segue in tutti i suoi concerti. Il disco è senza dubbio un ottimo prodotto musicale, ben arrangiato da Beppe Vessicchio e suonato dalla sua orchestra. Spagna lo lancia con il singolo “Quella carezza della sera”, in una versione elettronica molto più orecchiabile e fresca dell’originale. Nell’album sono inserite pietre miliari della musica
italiana del passato: da “Teorema” di Marco Ferradini a “La donna cannone” di Francesco De Gregori, da “Ho difeso il mio amore” dei Nomadi a “Il nostro concerto” di Umberto Bindi. Spagna riesce a inserire anche qualche pezzo in inglese: “Eloise” e “Never alone”, trasposizione de “Il mondo”. Ma si cimenta anche con un classico napoletano (“Dicitencello vuje”) e una canzone francese (“De jour en jour”). Quest’ultima era stata incisa in italiano da Riccardo Cocciante (“A mano a mano”): Ivana avrebbe voluto cantare “Margherita”, sicuramente più nelle sue corde, ma Vessicchio la convince a non farlo. È stato un vero peccato perché l’avrebbe interpretata divinamente. Spagna vince il “Disco per l’estate” proprio con “Quella carezza della sera”, ricevendo così il suo quinto Telegatto. Ma la voglia di tornare all’inglese ormai sta per segnare un punto di non ritorno con la sua storica casa discografica...
ExtraLasciata la Sony, Ivana torna a cantare in inglese, come desiderava da tanto tempo. Nel 2002 pubblica “Woman”, attesissimo album che non delude le aspettative. “Woman” è donna guerriera, che non si arrende, che non teme di lasciare la strada vecchia consolidata per la nuova incerta, donna che si rimette in gioco. Anche dopo aver venduto 10 milioni di dischi. Con un nuovo look, azzeccatissimo (capelli corti, treccia di extension e abiti militari) e nuove canzoni che sprigionano tutta la sua vena creativa. In realtà, questo è molto più di un album in inglese. Ci sono anche due brani in spagnolo e uno in francese: in totale 11 canzoni in puro stile pop-dance che varcano anche i confini nazionali (verrà pubblicato anche in Spagna). Se “Never
say you love me”, il singolo di lancio, e “Do it with style” incarnano la dance del momento, “Woman” ci fa rivivere la disco music degli anni 80. Poi, c’è “Baila”, che trasporta in atmosfere arabeggianti. E ancora “Comme c'est bizarre la vie”, che di bizzarro, oltre al titolo ha anche la storia: un uomo seduto al tavolino di un bar scopre che la ragazza che ama ha una relazione con la donna che prima lui stesso aveva rifiutato. Nel cd Spagna duetta anche con Demis Roussos, leader storico degli Aphrodite’s child. Il brano che li vede uniti è proprio un vecchio successo di Demis, la famosissima “Rain and tears”. Il cantante accetta di duettare a patto che il brano venga rivisitato: così nasce “Tears of love”, con un arrangiamento soft-dance, in cui Ivana si cimenta per la prima volta con il genere rap. Ma ciò che fa discutere è anche il sexy calendario allegato al cd: un’idea nata per gioco, anzi per autoironia, dal momento che un noto giornale tedesco le aveva proposto poco prima di posare senza veli. E che senso dare al video di “Never say you love me”, ambientato in una caserma e al look militare sfoggiato da Spagna? “È una vita che combatto”, spiega. “Ho lottato anche per tornare a cantare in inglese”. Ma ne è valsa la pena: il risultato è eccellente e mette d’accordo tutti i fan. Il disco, che verrà ristampato anche con Tv Sorrisi
e Canzoni, malgrado l’iniziale distribuzione a singhiozzo che non lo fa nemmeno entrare in classifica, alla fine vende 100mila copie e consegna a Ivana l’ennesimo disco di Platino. In Spagna la versione tradotta di “Never say you love me” (“No digas te quiero”) riscuote molto successo nelle radio, tanto che verrà stampato anche un secondo singolo: “Mas allà del cielo azul”.
Extra
Avrebbe voluto intitolarlo “Sconvolgendo”… Poi ha optato per un più diplomatico “L’arte di arrangiarsi”. Il senso non cambia. Spagna nel 2004 riprende in mano alcune delle sue canzoni più famose e le trasforma con estremo coraggio. Ci vuole coraggio, infatti, per stravolgere un “pezzo sacro” come “Easy lady” e ricantarlo su una base reggae. Oppure dimenticare il ritmo coinvolgente di “Call me” e riproporla in versione lenta su un letto di archi. O ancora reinterpretare “Gente come noi” in spagnolo con un arrangiamento preso a prestito da Barry White. Intimiste anche le nuove versioni di “Davanti agli occhi miei” e di “Ti amo”. L’album contiene poi due inediti: “Dopotutto ti amo”
e “Dove nasce il sole”, in duetto con i Nomadi. Due cover: la bellissima “Sound of silence” di Simon and Garfunkel, a cui Ivana ha donato una veste meno malinconica, e “Rock your baby” di George McCrae. Infine, “Al di là del cielo blu”, versione italiana di “Mas allà del cielo azul”, pubblicata in lingua spagnola nel precedente album “Woman”.
ExtraA cinque anni di distanza dall’ultimo album di inediti in italiano, nel 2005 esce “Diario di bordo”. Uno dei pezzi più interessanti è il singolo di lancio, “A chi dice no”, dedicato alle persone che hanno il coraggio di opporsi alla violenza e all’ipocrisia (ma anche ai reality show). Spiccano poi l’energica “Day by day” e l’intensa title track. Di “Greta” colpisce invece la sensibilità con cui Ivana è riuscita a raccontare la drammatica storia di una ragazza disabile, sua fan, che oggi non c’è più. La voce di Spagna riesce sempre a emozionare, anche quando gli arrangiamenti non sono all’altezza della sua potenza interpretativa.
Il 2006 è molto impegnativo per Spagna, che tra l’altro festeggia i 25 anni di carriera. A febbraio partecipa a Sanremo con la canzone “Noi non possiamo cambiare” e subito dopo la kermesse è fra i concorrenti di “Music farm”, dove arriva in finale classificandosi al terzo posto. Discograficamente parlando, viene ristampato l’album dell’anno precedente con l’aggiunta del brano sanremese e di altri due inediti: “Vorrei fossi tu” e “Voglio sdraiarmi al sole”.
Extra
La collaborazione con Loredana Berté, iniziata sul palco dell’Ariston nel 2008, quando la rocker invita Spagna a interpretare assieme a lei il brano “Musica e parole”, regalando un’esibizione che fa il picco di audience, porta alla pubblicazione di questo progetto comune: “Lola & Angiolina project” (Lola e Angiolina sono rispettivamente i soprannomi di Loredana e Ivana). Un’ep che contiene alcuni inediti, fra cui il brano “Comunque vada”, cantato in duetto, e “Father”, un’intensa ballata scelta come colonna sonora del film "In nome di Maria". Le due cantanti vengono invitate in moltissimi salotti televisivi per presentare questo progetto, che viene fra l’altro insignito del
Premio Lunezia. Peccato che non sia stato inserito anche il duetto di “Musica e parole”, uscito su cd singolo nel 2008, ma solo la versione cantata dalla Berté.
ExtraSi intitola come il grande successo tratto dal “Re Leone” questo omaggio di Spagna al mondo dei cartoon. L’album, pubblicato alla fine del 2009, raccoglie intramontabili canzoni reinterpretate magistralmente. Gli arrangiamenti sono curatissimi, gli strumenti suonano con la S maiuscola e fanno volare questo progetto nella top 5 dei migliori mai realizzati. Ovviamente, le canzoni dei cartoni animati possono piacere oppure no. Ma il risultato finale è indiscutibilmente eccellente. Ivana si diverte in “In fondo al mar” (“La sirenetta”) e in “Supercalifragilistichespiralidoso” (“Mary Poppins”),
fa emozionare ne “La bella e la bestia” e ne “Il mondo è mio” (“Aladin”), riesce a trasportarci in un’altra dimensione, quasi onirica, con “I sogni son desideri” (“Cenerentola”) e “Una stella cade” (“Pinocchio”), svela un inedito piglio interpretativo in “Crudelia De Mon” (“La carica dei 101”). Riesce a regalarci una nuova versione del “Re Leone”, senza far rimpiangere l’originale. Al cd viene allegata una favola scritta da Spagna, “Goccia di mare”, cui corrisponde anche una canzone inedita nella track list.
Extra«Buon Natale», uscito nelle edicole allegato alla rivista “Music Magazine” nel novembre del 2010, raccoglie cinque inediti natalizi («Jingle bells», «Silent night», «All I want for Christmas is you», «Santa Claus is coming to town», «Last Christmas») e alcune delle colonne sonore dei cartoni animati più famosi da lei reinterpretati (da «Il principe d’Egitto» ad «Aladin», da «Pocahontas» a «Il re Leone», naturalmente). Fra questi inediti spicca la sua personale versione di «All I want for Christmas is you», scritta e incisa da Mariah Carey per il suo quinto album (1994). Spagna, se possibile, l’ha resa ancora più attuale e originale, decidendo di esordire con un parlato molto avvolgente
che prelude a un ritornello dal ritmo incalzante interpretato con piglio grintoso. Notevole anche il risultato ottenuto in «Santa Claus is coming to town», una tradizionale canzone natalizia statunitense composta nel 1932 e divenuta celebre nelle versioni di Bing Crosby e le Andrews Sisters.
Beh, il risultato ha ripagato l’attesa. A sette anni dall’ultimo cd di soli inediti, all’inizio del 2012 Spagna pubblica “Four”, un progetto prodotto, scritto, arrangiato e mixato da Nicolosi Productions/Novecento, etichetta nota per le opere di altissimo livello realizzate con artisti come Sting, Chaka Khan, Billy Cobham e AI Jarreau. A dieci anni da “Woman”, Ivana torna dunque all’inglese, ma parlare semplicemente di un ritorno alle origini significherebbe sminuire questo lavoro, oltre che errato. “Four” non ha sonorità dance ma soul-funky e poi non è un passo indietro, ma un grande passo in avanti. Sì perché di altissimo livello sono le collaborazioni che impreziosiscono questa gemma della
sua discografia: Eumir Deodato (tastierista jazz autore di successi per Frank Sinatra e Wes Montgomery) al piano, John Tropea (Paul Simon, Eric Clapton) alla chitarra, Brian Auger (Rod Stewart, Jimi Hendrix, Led Zeppelin) all'Hammond, Dominic Miller (Bryan Adams, Tina Turner, Rod Stewart, Paul Young, Sheryl Crow, Peter Gabriel, Phil Collins e Sting) alla chitarra, Fabrizio Bosso (Stefano Di Battista, Paolo Fresu, Mario Biondi, Sergio Cammariere) alla tromba,Lou Marini (Frank Zappa, Dionne Warwick, Aretha Franklin, Stevie Wonder, Diana Ross, Eric Clapton, gli Aerosmith e i Rolling Stones) al sax, Ronnie Jones in duetto in “Like an angel” e rapper in “I Know why”, Gregg Kofi Brown in duetto in “Listen to my heart”. Potremmo decantare il ritmo di “My lover” o la melodia di “Vulnerable”, ma la verità è che questo è un disco da ascoltare dall’inizio alla fine, senza saltare da una traccia all’altra. Solo così si può cogliere l’essenza dell’opera e godere della straordinaria voce di Spagna, qui sfruttata in tutte le sue sfumature, degli arrangiamenti curati, ma anche delle performance dei musicisti. Interessante, infatti, è l’importanza che viene data alla musica: quando Ivana cede il testimone agli strumenti, sembra di assistere a una jam session, perché nessuno si preoccupa di sforare i canonici 3 minuti e mezzo. La differenza c’è e si sente.