Sono trascorsi ormai 21 anni da quel 28 Agosto 1987, un'afosa giornata estiva al termine della quale decisi di fondare il Fan Club di Ivana dopo aver esultato per il primo posto di "Call me" nella Eurochart, la classifica dei singoli più venduti in Europa. Ma gli inizi non furono facili perché la casa discografica Sony Music si dimostrò subito indifferente a qualsiasi richiesta di materiale promozionale della cantante veronese. Così decisi di contattare il suo produttore Larry Pignagnoli che volle mettermi alla prova regalandomi cento cartoline autografate da Spagna.
Cominciai a pubblicizzare l'associazione inviando lettere alle riviste musicali e gli articoli non tardarono ad arrivare su Max, Tuttifrutti e Ciao 2001. Anche "Tutto Musica e Spettacolo" pubblicò un pezzo grazie al giornalista Luca Benedetti. In seguito arrivarono tante missive di fan entusiasti che volevano aderire e così nel Gennaio 1988 decisi di creare il primo numero della fanzine "Spagna Magazine". Era una rivista trimestrale di 16 pagine con tante rubriche dedicate a Ivana, alla natura, al sociale, al bazar con gli annunci.
Senza contare che al momento dell'adesione le fotografie che i soci ricevevano erano scritte da lei che apponeva sul davanti una bella dedica personale e sul retro anche un bacio con le labbra (Era un impegno non indifferente al quale si sottoponeva con grande disponibilità e sincero divertimento).
Grazie alle prime quote di iscrizione potei così realizzare i primi gadget. Nel mese di Febbraio ricevetti l'invito a partecipare al programma televisivo "Fan Time" in onda su Videomusic. Il veejay Clive Griffiths mi intervistò, elogiando l'associazione e sottolineando la celerità nello spedire le fanzine agli iscritti. Questo passaggio televisivo incrementò notevolmente le adesioni tanto che in estate, durante un incontro con Ivana e Larry a Reggio Emilia, decidemmo di pubblicare l'indirizzo del Fan Club tra i crediti del secondo album "You are my energy".
E a Novembre la mia casella postale 160 di Empoli fu sommersa dalle lettere che arrivavano da ogni parte del mondo (Francia, Spagna, Inghilterra, Germania, Olanda, Norvegia, Finlandia, Belgio, Polonia, Russia e dalla lontana America) perché il disco era uscito in tanti paesi. Mi ricordo che in quel periodo ero militare a Ozzano Emilia (Bologna) e nelle ore di libera uscita rimanevo in camerata a rispondere a tutte le lettere arrivate durante la settimana. Il grande amico Massimo Baronti mi dava una mano a Empoli, spedendo ai soci le buste con i gadget e le fanzine mentre un altro caro amico Paolo Falcini, si occupava delle fotocopie.
I numeri 4, 5 e 6 del magazine sono nati tra le quattro mura della caserma dei carristi dove ero riuscito a portare una macchina da scrivere e altro materiale utile all'impaginazione. Sempre in quel periodo il giornalista Fausto Pirito pubblicò nel Febbraio 1989 un articolo dove informava i lettori che mi trovavo sotto le armi ma che continuavo a gestire con impegno l'associazione. A Settembre, terminati i dodici mesi della leva obbligatoria, partecipai al 13esimo convegno nazionale dei Fan Club al parco Corsini di Torino, un'altra bella occasione che mi permise di conoscere altri nuovi amici.
Nei decenni a seguire l'associazione è andata avanti raggiungendo importanti traguardi: sono riuscito a tenere sempre aggiornati i soci anche quando Ivana era impegnata nella lavorazione di un disco o quando si recava all'estero per lunghi periodi. Ho creato tanti gadget che hanno incontrato i favori degli iscritti come le due t-shirt, la lavagnetta, i portachiavi, i singoli promozionali, gli adesivi colorati, i cappellini, i maxi singoli autografati tanto per citarne alcuni che mi vengono in mente.
Grazie agli articoli di amici giornalisti come Gherardo Gentili di "Tv Sorrisi e Canzoni", Luciano Manzotti de "Il Resto del Carlino" e ai già citati Fausto Pirito e Luca Benedetti di "Tutto Musica e Spettacolo" ho potuto pubblicizzare al massimo l'associazione sulla stampa. Tra le trasmissioni tv alle quali ho partecipato, ricordo con piacere il mitico "Roxy Bar" di Red Ronnie e "Segnali di fumo" (In onda entrambi su Videomusic) con la brava conduttrice Paola Maugeri e l'allora sconosciuto Micky Mix diventato poi il rapper Caparezza.
Sono tanti i ricordi che mi affiorano alla mente; come dimenticare quello che accadde nel Febbraio 1990, durante la prima trasferta di Ivana in terra americana. Prima di partire per gli States mi chiese l'elenco completo degli indirizzi dei soci e una volta arrivata nella "Grande Mela" trascorse intere giornate a scrivere centinaia e centinaia di cartoline di New York a tutti. Penso che nessuna cantante al mondo abbia fatto qualcosa di simile per i ragazzi del suo Fan Club.
E ripenso con piacere alle telefonate fiume intercontinentali, mentre si trovava a Los Angeles per scrivere le canzoni del bellissimo album "Matter of time". I primi giorni mi dimenticavo del fuso orario esistente tra l'Italia e gli Usa e talvolta la svegliavo alle prime luci dell'alba. Lei è sempre stata tanto carina, non mi ha mai mandato a quel paese. Spero che quelle conversazioni l'abbiano tirata su di morale perché successivamente ha dichiarato ai giornali di aver tentato il suicidio in quel grigio periodo di lontananza dall'Italia.
Il mio rapporto di amicizia con Ivana è andato avanti senza intoppi fino ai primi mesi del 2000, anno in cui sono cominciate le incomprensioni con un gruppo di fan esaltati. Non accettavano il fatto che dal 1994 portassi avanti anche l'associazione della cantante fiorentina Irene Grandi. Per me gestire due Club non significava metterne uno da parte, anzi i fatti dimostravano il contrario. Purtroppo esasperato dalle critiche gratuite decisi a malincuore di chiudere il Fan Club di Spagna e continuare ad occuparmi solo di quello di Irene.
Per fortuna qualcuno ha raccolto il mio testimone e adesso l'amica Giusi Cucinella, che ringrazio per avermi concesso questo spazio, sta facendo un ottimo lavoro. Il mio affetto nei confronti di Ivana è rimasto immutato col passare del tempo e quest'anno incontrandola a Torre del lago (Lucca) dopo una strepitosa partecipazione alla discoteca "Mama Mia", ho potuto leggere nei suoi splendidi occhi azzurri che l'affetto è reciproco. Grazie di cuore Ivy!
Il tuo fan
numero uno,
Max Ciambotti